Reggio Emilia – Sono stati revocati nella tarda serata del 4 gennaio gli arresti domiciliari per Riccardo Deserti, condirettore del Consorzio parmigiano reggiano. Il suo nome era finito nell’inchiesta Centurione, che riguarda corruzione e tangenti al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. E che ha portato in carcere 11 persone, tra cui il capo di gabinetto dei ministri dell’Agricoltura Zaia e Galan, Giuseppe Ambrosio. Nella serata del 4 gennaio, secondo quanto scrive Il Resto del Carlino, il tribunale di Roma ha accolto la richiesta di riesame dell’ordinanza che aveva disposto la misura di custodia cautelare per il manager, che potrà così tornare al lavoro a Reggio Emilia, in via Kennedy, sede del Consorzio di tutela. Le accuse a suo carico, dunque, sarebbero risultate infondate. Ciò che gli era stato contestato, comunque, riguardava fatti avvenuti in ambito ministeriale, prima dell’arrivo di Deserti a Reggio Emilia.
Foto: la sede del Mipaaf
(AR)
