Venezia – Il consumo di carne di coniglio è basso e il trend degli ultimi anni è in costante diminuzione. Ad affermarlo è uno studio dell’Osservatorio dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie (IZSVe) che, oltre a valutarne i consumi, ha svolto un’indagine anche sulle conoscenze e le percezioni dei consumatori sulla produzione di carne di coniglio, coinvolgendo oltre mille consumatori. I dati, pubblicati sulla rivista scientifica Foods e riportati da Unaitalia (la principale associazione di categoria del settore avicolo), rivelano che il 28,8% degli italiani consuma carne di coniglio una o due volte al mese e il 32,1% una o due volte all’anno. Secondo l’ IZSVe, molteplici le cause del calo dei consumi: la percezione del coniglio come animale da compagnia; i cambiamenti nello stile di vita; le nuove abitudini alimentari; la modalità di preparazione, percepita come lunga e laboriosa; le questioni etiche legate agli allevamenti. Sul fronte dei canali di vendita, il 60,4% degli intervistati acquista la carne di coniglio prevalentemente nella Gd, il 27,8% in macelleria; pochi quelli che comprano dall’allevatore o nei mercati. Gli intervistati, poi, sono favorevoli a pagare un prezzo più elevato qualora nell’allevamento siano garantite, in primis, le misure “per la riduzione dell’uso di antibiotici”, ma anche quelle rivolte “a ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti”, “per l’azione di sistemi di allevamento alternativi rispetto a quello intensivo” e con “condizioni che tutelino il benessere dell’animale”.
Carne di coniglio: un’indagine IZSVe conferma il trend in costante calo dei consumi
Margherita Luisetto2022-07-27T10:38:53+02:0027 Luglio 2022 - 12:00|Categorie: Carni|Tag: carne di coniglio, IZSVe|
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