Santa Maria Capua Vetere (Ce) – Al termine di un’indagine condotta dalla Guardia di finanza, la procura di Santa Maria Capua Vetere ha ordinato cinque misure di custodia cautelare in relazione all’attività di due società confidi di Coldiretti (consorzi e cooperative di garanzia collettiva), che gestiscono il rilascio di garanzie collettive dei fidi nei confronti di piccole e medie imprese o liberi professionisti associati, per favorirne l’accesso al credito.
La denuncia è partita dalla stessa Coldiretti, che è parte lesa nella bancarotta delle due società, Agricento Nord e Agricento Sud, le cui risorse sarebbero state prosciugate con un’azione che secondo gli inquirenti è stata architettata dall’imprenditore ed ex Coldiretti Enrico Leccisi e da un commercialista della cittadina campana, Raffaele Marcello. I due si trovano da tre giorni agli arresti domiciliari. L’obbligo di dimora è stato invece notificato alla compagna di Leccisi, mentre per altri due commercialisti coinvolti è stata disposta l’interdittiva a svolgere la professione.
L’indagine della Gdf è partita da una denuncia dei referenti del collegio sindacale di Coldiretti, a cui non sarebbero stati forniti i bilanci di liquidazione delle due società. È emerso così il ruolo giocato da Leccisi, liquidatore e da altri professionisti e prestanome nello svuotamento del patrimonio di Agricento Nord e Agricento Sud, sino al fallimento (una è già fallita, l’altra è attualmente sottoposta a procedimento fallimentare da parte del Tribunale di Roma). Le due società hanno ormai in pancia solo debiti aziendali e di firma collegati alle garanzie confidi e non sono più solvibili, con danno delle imprese agricole.
A quanto acclarato dagli inquirenti, gli indagati avrebbero prodotto valutazioni ribassate, per cedere così rami d’azienda a prezzi inferiori al reale. Ad acquisire i beni sono state sei società create ad hoc, tra cui una, di recente creazione, di diritto panamense. Con i proventi di queste operazioni sarebbero stati acquistati auto e immobili di lusso, ora sotto sequestro, per un valore complessivo di circa venti milioni di euro. Così dichiara il comandante della Gdf provinciale di Caserta Niccolò Sportelli: “Queste condotte hanno danneggiato Coldiretti per il depauperamento di tutti i suoi beni, ma ancor più centinaia di piccole e medie aziende agricole che hanno perso la garanzia del Confidi e dovranno ora provvedere con le proprie risorse a rientrare dalle esposizioni con banche e altre società finanziarie”.