Dazi Usa (26). Prandini (Coldiretti): “All’agroalimentare il 13% delle risorse stanziate. Rischio Italian Sounding per chi sposta la produzione”

2025-04-09T10:48:43+02:009 Aprile 2025 - 10:33|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , |

Roma – Dopo l’incontro a Palazzo Chigi con le associazioni di categoria, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini rivendica un ruolo di primo piano dell’agroalimentare nella partita contro i dazi Usa. Intervistato dal Sole 24 Ore, dichiara: “All’agroalimentare deve andare almeno il 13% delle risorse stanziate, indipendentemente dalle richieste dai vari settori, il sostegno deve essere ripartito in base al peso che ogni settore ha sui 67 miliardi di export totale verso gli Stati Uniti. E l’agroalimentare rappresenta appunto circa il 13% del totale. Questo anche per evitare che ci possano essere comparti che finiscano per l’avvantaggiarsi rispetto ad altri”. Inoltre, prosegue, “al governo abbiamo chiesto un incremento significativo degli stanziamenti dedicati alla promozione delle imprese sui mercati internazionali”.

Per quanto riguarda poi il tema della delocalizzazione, ovvero il fatto che alcune aziende hanno avanzato l’ipotesi di spostare una parte della produzione negli Usa, Prandini sottolinea: “Faccio una netta distinzione tra chi va a realizzare negli Stati Uniti uno stabilimento per il confezionamento del prodotto e tutti gli altri. Nel primo caso, che avviene spesso nel comparto dei salumi e dei formaggi, si tratta di un’operazione utile a ridurre le complicazioni e i costi della logistica. In tutti gli altri casi, delocalizzare negli Usa sarebbe come dare vittoria a Trump. E sarebbe ancora più grave se queste industrie mettessero il tricolore sulle confezioni dei loro prodotti, perchè sarebbe una forma di Italian Sounding a tutti gli effetti”.

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