Milano – Il 2024 si conferma un anno strategico per la pizza, sia in Italia che all’estero. Secondo i dati diffusi in occasione del 32esimo Campionato Mondiale della Pizza (Parma, 8-10 aprile), nel nostro Paese i locali che la servono sono aumentati del 25%, raggiungendo quota 88.793. Un settore che, stando a Coldiretti e Ipsos, vale oltre 15miliardi di euro l’anno, produce 2,7miliardi di pizze e domina il food delivery con oltre 5mila tonnellate ordinate su Just Eat.
In forte crescita anche il canale retail: la pizza surgelata ha superato i 160 milioni di euro di vendite (+4,1% rispetto al 2023), rappresentando l’86% del giro d’affari della Gdo. A trainare il mercato sono due formati vincenti: la pizza tonda, apprezzata per la sua praticità (+5% a volume), e le versioni XL, più gourmet e ideali per la condivisione. Buone performance anche per le pizze a lunga conservazione (+60%), che contribuiscono al rilancio del canale retail, salito complessivamente a 570milioni di euro (+5,8% a volume). Le pizze fresche, invece, mostrano segnali di crescita soprattutto nei discount. Nel frattempo, i prezzi medi al supermercato sono scesi del 2%, rendendo il consumo domestico ancora più conveniente.
Ma il successo della pizza italiana va ben oltre i confini nazionali: il mercato globale della pizza surgelata, attualmente stimato in 21 miliardi di dollari, è destinato a raddoppiare entro il 2034. Le aziende italiane si muovono di conseguenza: Italpizza ha riattivato un ex stabilimento a Caudry, nel nord della Francia, con un investimento da 12 milioni di euro per servire il Nord Europa; Roncadin ha avviato la produzione negli Stati Uniti, con una capacità annua di 25 milioni di pizze e un piano di raddoppio supportato da un finanziamento da 18 milioni di euro erogato da Bcc Iccrea e Simest.