Trebbiano 2.0: Terre Cevico rilancia la varietà ‘principe’ della Romagna per incontrare i nuovi stili di consumo

2025-05-26T12:15:09+02:0026 Maggio 2025 - 12:15|Categorie: Vini|Tag: , , , , , |

Alfonsine/Lugo – Con 16mila ettari coltivati – pari al 30% della superficie regionale – il Trebbiano è la varietà più diffusa in Emilia Romagna. Una varietà che Terre Cevico intende rilanciare con il progetto Trebbiano di Romagna 2.0, che guarda alle sfide dei nuovi stili di consumo.

La presentazione è avvenuta presso la cantina di Terre Cevico ad Alfonsine, nel ravennate, alla presenza di oltre 600 persone. La serata ha visto il racconto della filiera cooperativa, insieme a una visita guidata al sito di produzione e una degustazione di Bollicine Romagnole e nuove referenze a base di Trebbiano.

“Il Trebbiano è un vitigno storico che può esprimere tutta l’energia della Romagna per incontrare le nuove generazioni e gli stili di consumo emergenti, soprattutto declinati negli aperitivi con bollicine”, afferma il presidente di Terre Cevico, Franco Donati. “Noi produttori dobbiamo fare continuamente ricerca e innovazione e dobbiamo immaginare le bevande del mondo Mixology a base vino come una nuova categoria, trendy, intrigante ed appagante, che assieme al mondo delle bollicine, Romagnole nel nostro caso, ci permette di continuare il dialogo con le diverse generazioni di consumatori, sia in Italia che nel mondo”.

Nel segmento bollicine Terre Cevico realizza oltre 12 milioni di bottiglie l’anno. Nel settore ‘mixology’ (Spritz, Bellini, Negroni, Hugo), il Trebbiano rappresenta la base per 16 referenze oramai a rotazione stabile per un equivalente di 1,6 milioni di bottiglie da 0,75 cl. In questo segmento anche le versioni low e no alcol cominciano a presentare numeri interessanti.

“La nostra esperienza ci conferma che i vini e le bevande a basso tenore alcolico devono basarsi sulla qualità e non cannibalizzeranno le bollicine tradizionali, anzi, potranno rappresentare una alternativa che potrebbe incuriosire ed avvicinare nuovi consumatori”, afferma il direttore generale di Terre Cevico, Paolo Galassi. “Quello dei ‘No.Lo’ oggi è un mercato globale da 2,6 miliardi di dollari, con una crescita annua del 10 per cento e proiezioni a 7 miliardi nel 2035 e nel quale Terre Cevico vuole avere un ruolo importante per continuare il proprio percorso di consolidamento e crescita sui mercati nazionali ed internazionali”.

 

Torna in cima