Milano – Identificare nuove molecole bioattive per migliorare la conservazione della frutta e limitare le perdite post-raccolta, riducendo al contempo il consumo energetico. Sono questi gli obiettivi di Fruitprint, un progetto Ue, che coinvolge un consorzio di 12 partner di sette Paesi. Per l’Italia partecipa Enea, agenzia nazionale per le nuove tecnologie. Il progetto si articola in tre fasi principali: identificazione di nuove molecole bioattive che inibiscono la maturazione e la senescenza mediante screening in silico e in vitro di ampie librerie di composti chimici; valutazione dell’efficacia delle molecole bioattive selezionate nella conservazione post-raccolta; scoperta delle basi molecolari dei loro effetti benefici sulla fisiologia di frutta e verdura.
“La sfida attuale è di garantire cibo sufficiente per tutti e ridurre gli sprechi alimentari, diminuendo al contempo l’impronta di carbonio di tutto il comparto agroalimentare”, spiega a Il Sole 24 Ore Gianfranco Diretto, responsabile del Laboratorio biotecnologie green dell’Enea e referente del progetto. “In questo contesto, la conservazione post-raccolta di frutta e verdura gioca un ruolo chiave”.