Parma – Dopo i sette ‘non formulati’ del 2024, sembrava che quest’anno la situazione di ‘nulla di fatto’ sarebbe stata utilizzata poco, nelle trattative tra allevatori e macelli. E infatti, finora, l’unico bollettino non firmato era stato quello dell’8 maggio (leggi qui), alla vigilia del calo primaverile che era costato 6,4 centesimi alla quotazione del suino (-3,3%). Probabilmente i macelli hanno valutato come eccessivi gli 1,5 centesimi di aumento concessi settimana scorsa (leggi qui), quando gli allevatori in una seduta hanno recuperato un quarto di quanto perso in primavera. Ci si attende comunque un rialzo estivo, l’oggetto del contendere è soltanto l’entità e il ritmo da imprimere al rincaro. Le quotazioni restano quindi quelle di settimana scorsa: 1,91 euro/kg il pesante Dop, 1,85 euro/kg il Dop inferiore ai 160 kg, 1,751 euro/kg il non tutelato più costoso.
Cun suino vivo: secondo non formulato dell’anno, il pesante Dop resta a 1,91 euro/kg
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