Reggio Emilia – “L’introduzione di un dazio complessivo del 45% sul Parmigiano Reggiano – al 15% che c’è sempre stato, si aggiunge un 30% – rappresenta un danno enorme per un prodotto simbolo del Made in Italy che rischia di perdere competitività su mercati strategici come quello statunitense, primo mercato estero per la Dop. A fronte di un prezzo che, nei prossimi mesi, negli Stati Uniti potrebbe superare i 58 euro al chilo, è urgente una reazione politica chiara e coordinata da parte del governo italiano e delle istituzioni europee“. Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, intervistato dalla redazione di Alimentando, ha così commentato l’annuncio da parte del presidente Trump dell’entrata in vigore di dazi pari al 30% a partire dal 1° agosto.
“Serve una strategia coraggiosa: via gli ostacoli burocratici che agiscono da dazi interni al mercato unico, taglio ai costi energetici, semplificazione e sostegno concreto alle imprese che esportano eccellenze riconosciute in tutto il mondo”, ha aggiunto. “Non possiamo permettere che a pagare il prezzo delle tensioni geopolitiche siano ancora una volta i nostri produttori. Da considerare anche che il nostro è un prodotto premium e che i consumatori americani difficilmente opteranno per formaggi a pasta dura più economici”.
Nell’ambito di una lunga intervista esclusiva, Bertinelli ha spiegato la strategia del Consorzio Parmigiano Reggiano nel mercato americano. “È necessario approcciare il mercato in modo organico, lavorando da insider“, ha dichiarato. “Per questo motivo, il 27 luglio 2024, abbiamo costituito una corporation con cui abbiamo intenzione di svolgere attività per portare valore nel Paese e creare brand awareness. La nostra comunicazione verte sul messaggio che il Parmigiano Reggiano è molto più di un pezzo di formaggio: è un mito, un’icona, frutto del nostro territorio. È inoltre un prodotto di valore tecnico, qualitativo, organolettico, in grado di generare anche valore economico, non solo per chi lo produce, ma anche, e soprattutto, per le aziende americane che lo distribuiscono”. Inoltre: “Come Consorzio, vogliamo proporre un dialogo che vada oltre il tema dei dazi: suggeriamo una progettualità concreta, che preveda la creazione reciproca di corridoi commerciali, che consentano l’importazione in Europa di prodotti ad alto valore aggiunto dagli Stati Uniti”.