Tokyo – Dopo 11 mesi di trattative, il colosso canadese del reatil Alimentation Couche Tard (Act) fa sapere di aver rinunciato all’acquisizione di Seven & i Holdings, la società giapponese che controlla la catena di convenience store 7-Eleven. Come si legge su Il Sole 24 Ore, l’operazione da quasi 46 miliardi (che poteva essere la più grande acquisizione di sempre da parte di una società straniera in Giappone) avrebbe portato nelle mani canadesi le attività estere di Seven & i Holdings – più il 40% di quelle nipponiche -, in cambio di una partecipazione azionaria. Secondo i vertici di Act, invece, sarebbe stata messa in atto da parte degli interlocutori “una campagna mirata a offuscare e differire”.
Il fallimento della trattativa va a rafforzare la percezione che il Giappone sia un Paese protezionista e ostile alle operazioni provenienti dall’estero. “Il fossato del protezionismo giapponese si è rivelato troppo profondo per essere superato da Couche Tard”, si legge in una nota di Andrew Jackson, responsabile della strategia azionaria giapponese di Ortus Advisors. “Era altamente improbabile che questa iniziativa potesse avere successo, dato il posizionamento di Seven & I come una delle aziende globali di maggior successo in Giappone”.