Milano – Il settore food&beverage gode di buona fiducia e mostra ampie potenzialità in Italia, secondo l’Edelman Trust Barometer 2024, lo studio condotto dall’Edelman Trust Institute su oltre 33mila persone in 28 Paesi. Con 71 punti (in crescita di 2 rispetto al 2023), il comparto si colloca tra i più affidabili, terzo dopo tech (76) e hospitality (72), e secondo in Europa solo alla Spagna (74). La Gdo guida i sottosettori con 65 punti, pur perdendo 10 punti. Seguono produttori alimentari (63, +2), agricoltura e pesca (57, -4), birra e alcolici (56, -6), e fast food (46, +1).
L’indagine, giunta alla 25esima edizione, misura il livello di fiducia verso quattro istituzioni chiave: governo, aziende, media e Ong. In Italia, il livello medio di fiducia complessiva si attesta a 50 punti, sotto la media globale (56), ma tra i più alti in Europa, secondo solo ai Paesi Bassi. Le aziende risultano le più affidabili (56 punti), seguite da media (52, +4), ONG (51) e governo (40, -2).
A livello globale emergono tre trend principali nel settore alimentare: il 57% degli intervistati ha ridotto il consumo di alimenti ultra-processati e contenenti additivi o conservanti artificiali; il 50% ha ridotto o eliminato il consumo di alcol per motivi di salute, percentuale che sale al 56% tra i giovani (18-34 anni); infine, il 34% si lascia influenzare da persone prive di qualifiche mediche per consigli sulla salute, dato che tocca il 45% tra i più giovani e scende al 22% tra gli over 55. Questi dati indicano una crescente attenzione verso benessere, trasparenza e informazione corretta nel rapporto con il cibo.