Milano – L’inflazione, a luglio 2025, ha registrato una variazione del +0,4% su base mensile e del +1,7% su luglio 2024, rimanendo pressoché stabile. Preoccupa, invece, la forte accelerazione dei prezzi nel settore alimentare, del cura cara e persona, il cosiddetto ‘carrello della spesa’, che subisce un incremento del +3,4% (dal +3,1% di fine giugno). Così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,0% a +2,3%). Queste le stime preliminari rese note dall’Istat. Nel dettaglio, accelerano i prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +4,2% a +5,1%) e dei beni alimentari lavorati (da +2,7% a +3,1%).
“Un dato che preoccupa doppiamente: non solo perché registra una nuova spinta al rialzo dei prezzi, ma perché gli aumenti maggiori si registrano in settori vitali come l’alimentazione. Crescita che incide in maniera più pesante e spesso insostenibile sulle famiglie meno abbienti”, sottolinea in una nota Federconsumatori. Che stima che con l’inflazione a questi livelli, le ricadute per una famiglia media, saranno pari a +535,50 euro annui, di cui +190,40 euro solo nel settore alimentare.