Cosenza – La procura di Paola (Cs), in Calabria, ha organizzato un pool per valutare l’entità dell’impatto ambientale delle coltivazioni intensive della cipolla rossa di Tropea lungo la costa tirrenica cosentina. I controlli serrati su fiumi e negli insediamenti produttivi – in particolare a Campora San Giovanni (Cs) e Nocera Terinese (Cz) – hanno già portato al sequestro di impianti inefficienti. Come si apprende dai quotidiani locali, le ispezioni sarebbero focalizzate sull’utilizzo in modo indiscriminato di fertilizzanti o altro tipo di agente chimico, specie su terreni vicini al mare o a torrenti. Sotto osservazione, dunque, anche il metodo di lavaggio del prodotto finito prima della messa in commercio, perchè sembrerebbe che in qualche caso l’acqua derivante dal lavaggio della cipolla sia convogliata direttamente nella rete delle acque bianche, finendo direttamente in mare. Secondo il magistrato, l’uso di fertilizzanti e agenti chimici, soprattutto vicino a mare, torrenti e pozzi, può configurare vere e proprie violazioni di legge e integrare il reato di inquinamento ambientale.
Cipolla rossa di Tropea: task force della procura per valutare l’impatto ambientale delle coltivazioni
Margherita Luisetto2025-09-03T09:44:22+02:003 Settembre 2025 - 09:42|Categorie: Ortofrutta|Tag: cipolla rossa, inquinamento ambientale, sostenibilità, tropea|
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