Roma – Comagri, la Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Ue, ha approvato ieri gli emendamenti volti a introdurre per la prima volta una definizione unionale di aceto all’interno della normativa europea. L’approvazione costituisce il primo tassello di un percorso legislativo che dovrà ora proseguire attraverso il negoziato interistituzionale.
Come si apprende da Federvini, si tratta di un momento strategico per un comparto che vale, solo in Italia, oltre un miliardo di fatturato al consumo, di cui il 92% realizzato in volume sui mercati internazionali. Da tempo, infatti, si era reso necessario un chiaro inquadramento normativo a livello Ue – che fino ad oggi contemplava soltanto l’aceto di vino, lasciando privo di definizione l’intero settore -. La definizione unionale di aceto permetterà di valorizzare la materia prima agricola, scongiurando l’impiego di acido acetico di sintesi, ma di garantire al consumatore una chiara informazione sulle denominazioni di vendita.
“L’esito positivo del voto rappresenta un passo storico per il futuro del settore degli aceti”, sottolinea Sabrina Federzoni, presidente del Gruppo Aceti di Federvini. “Si va in questo modo nella direzione di colmare un lungo vulnus legislativo che caratterizzava il mondo dell’aceto nella disciplina europea, consentendo di raggiungere l’obiettivo di una definizione chiara di aceto, accompagnata da regole sulle denominazioni di vendita volte a preservarne l’origine agricola e a garantire una corretta informazione al consumatore”.