Castello di Godego (Tv) – Il Pastificio Sgambaro ha presentato il suo secondo bilancio di sostenibilità, confermando una visione imprenditoriale che unisce innovazione di prodotto, tutela della biodiversità e responsabilità sociale. Nell’ottica di puntare su colture resilienti, il pastificio ha investito nella produzione di pasta naturalmente proteica a base di farina di semi di girasole: nel 2024 ha infatti lanciato Pastasole, la prima pasta a base di semola di grano duro e farina di semi di girasole, caratterizzata da un profilo nutrizionale distintivo (il 28% di proteine naturali, il 47% di carboidrati e l’8% di fibre). Parallelamente, il pastificio ha ampliato la linea biologica con grano antico Khorasan, rigorosamente italiano come tutta la materia prima utilizzata. Una scelta strategica che riduce la dipendenza dall’estero sostiene l’agricoltura locale e abbassa i costi ambientali della logistica. Oggi il 100% dei fornitori è italiano, con l’85,9% localizzato entro 300 km dallo stabilimento.
L’impegno sociale si traduce nel progetto didattico ‘Alla Scoperta del Pastamondo’ rivolto alle scuole primarie, e nella partnership con la onlus Solidarietà Mondiale per la costruzione di una scuola in Bolivia.
Sul fronte ambientale, Sgambaro ha catturato il 50% delle proprie emissioni 2023 grazie a progetti di riforestazione realizzati con WOWnature ed Etifor, che dal 2011 hanno portato alla creazione di 2,5 ettari di Bosco Limite certificato FSC, con 2.300 alberi di 15 specie diverse. Un percorso che conferma la volontà del pastificio veneto di coniugare eccellenza alimentare, sostenibilità e impatto positivo lungo tutta la filiera.
Nella foto, da sinistra, Roberto, Riccardo e Pierantonio Sgambaro