• Mozzarella di Bufala Campana Dop

La calda settimana della filiera bufalina

2025-09-19T12:55:05+02:0019 Settembre 2025 - 12:55|Categorie: Formaggi, in evidenza|

Il Ddl Sanzioni e i timori, di alcune organizzazioni agricole, che venga data la possibilità di produrre Mozzarella Dop con latte congelato. I chiarimenti delle istituzioni. E la necessità di gestire la materia prima a disposizione.

Si apre il dibattito sul Ddl Sanzioni e arrivano le prime levate di scudi. Alcune organizzazioni agricole avrebbero sollevato preoccupazioni rispetto al contenuto del disegno di legge. A riportare la notizia, che ha acceso il dibattito nell’ultima settimana, è Il Sole 24 Ore. Il Ddl, in questi giorni in discussione presso la Commissione Giustizia del Senato, prevede l’introduzione di alcuni interventi normativi per incrementare il controllo e la tracciabilità delle filiere agroalimentari, con particolare attenzione a quella bufalina. Secondo quanto si apprende dal quotidiano, gli agricoltori temevano che potesse essere introdotta la possibilità di utilizzare latte congelato o concentrato in aggiunta al latte fresco. Il disciplinare di produzione, infatti, prevede il solo utilizzo di materia prima fresca di bufala di razza mediterranea italiana, raccolta nell’area Dop. L’intervento delle istituzioni e del Consorzio di tutela è stato tempestivo. Ma il dibattito ha sollevato la necessità di trovare soluzioni per gestire l’ingente quantità di latte bufalino a disposizione.

Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, è intervenuto con un post sui suoi profili social per fare chiarezza: “In questi giorni sono circolate notizie false: non c’è nessuna apertura all’utilizzo di latte congelato per la produzione della Mozzarella di Bufala Dop. Nella mia proposta di legge questo non è previsto. Anzi, negli ultimi anni abbiamo lavorato per contrastare questo metodo e il nuovo Ddl Sanzioni introduce ulteriori forme di protezione per il settore lattiero-caseario. Qualsiasi emendamento che ipotizzi il ricorso a latte congelato avrà il mio parere contrario, quindi sarà respinto o verrà ritirato”.

Non è mancato l’intervento nel dibattito da parte del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop. “All’interno del Consorzio è insediato un comitato paritetico di trasformatori e allevatori, che propone eventuali modifiche. Ma ad oggi sul tavolo non ci sono iniziative di modifica al disciplinare, che sarebbe l’iter obbligatorio in casi del genere, la cui ultima parola spetta a Bruxelles”, ha precisato in una nota il direttore dell’ente di tutela, Pier Maria Saccani. “Qualunque argomento riguardi il disciplinare non si può esaurire con un emendamento e nemmeno con una proposta di legge ed è anche strano che soggetti rappresentativi del settore agricolo mostrino di non saperlo”.

“La Mozzarella di Bufala Campana Dop si fa con il latte fresco e non con concentrato, congelato e cagliata proteica”, ha commentato in una nota il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri. “Per questo accogliamo con favore e consideriamo rassicurante la posizione del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha escluso in maniera netta l’utilizzo di queste pratiche nella produzione della Mozzarella di Bufala Campana Dop”.

La filiera bufalina e della Mozzarella Dop, comunque, si trovano in questo momento ad affrontare un aumento della produzione di latte, che mette in luce la necessità di una programmazione dell’offerta. Lo ha spiegato lo stesso Saccani: “La fase attuale che vive la filiera è molto delicata. I consumi di mozzarella di bufala sono sostanzialmente stabili, con una forte migrazione della produzione da non Dop a Dop nel primo semestre del 2025. Una fase di stallo, ma con la produzione di latte che continua a crescere. Ecco perché non è più rinviabile una programmazione dei volumi produttivi. Ed essendo il nostro un prodotto fresco, in primis dobbiamo puntare su una forte destagionalizzazione dell’offerta”.

È intervenuta sulla questione anche Assolatte, l’associazione italiana lattiero casearia, che, in un comunicato divulgato dalle principali testate nazionali, ha sottolineato la necessità di una riflessione sul comparto bufalino, il cui latte “non può essere destinato al solo prodotto Dop”: “è indispensabile – scrive Assolatte – favorire la raccolta di tutto il latte prodotto in zona, che, dopo essere stato conservato, può essere destinato solo a lavorazioni non Dop in modo trasparente e tracciato”.

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