Roma – “È stato un primo incontro interlocutorio di coordinamento, che dimostra l’apertura del Governo, cui confidiamo seguano non soltanto altri tavoli ma azioni politiche urgenti”. Si esprime così Walter Regis, presidente di Assorimap, l’associazione nazionale riciclatori e rigeneratori materie plastiche, a commento del tavolo delle plastiche convocato ieri, 8 ottobre, dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) e aperto dal viceministro Vannia Gava.
“Per presentare le proposte risolutive alla crisi della filiera del riciclo abbiamo portato dati incontrovertibili che fotografano l’emergenza nazionale. L’Europa sta perdendo la capacità di riciclo: dal 2023 hanno chiuso circa 40 impianti, con Regno Unito e Paesi Bassi in testa (approfondisci qui)”, prosegue Regis. Chiusure che stanno erodendo l’autonomia strategica Ue con una perdita di capacità di riciclo che nel 2024 ha superato le 280mila t e che si prevede raggiunga addirittura 380mila t nel 2025, si legge in una nota diffusa dall’Associazione di categoria. “L’Italia è la prossima linea del fronte. I nostri dati mostrano un crollo verticale degli utili di esercizio del settore, precipitati da 160 milioni di euro nel 2021 a soli 20 milioni nel 2023, un tracollo dell’87% che viaggia ormai verso lo zero, nonostante la produzione di plastica riciclata resista. Siamo in piena crisi. Abbiamo bisogno di un sostegno urgente a livello economico, oltre a misure strutturali”, conclude Regis.
Intanto, Assorimap ha presentato al Mase una proposta con soluzioni concrete: dai crediti di carbonio ai certificati bianchi, oltre a richiesta di maggiori controlli su tracciabilità e sanzioni.