Parma – Appare in recupero la produzione di prosciutti di Parma, stando ai dati consortili sul numero di cosce sigillate. Se nel mese di settembre il segno “+” era relativamente semplice da ottenere, visto che il 2024 aveva visto un brusco calo produttivo (-10,7% sul 2023), è il mese di ottobre che fa registrare un interessante +10,1% mese su mese. L’anno scorso, infatti, il decimo mese aveva visto un piccolo recupero sull’anno precedente e la performance di quest’anno non era scontata. In questi due mesi, quindi, le cosce in più rispetto all’anno scorso sono state oltre 96mila.
In totale, al 31 ottobre le cosce sigillate sono 5.889.515, il 4,2% in più dell’anno scorso. Se si mantenesse questa media, si tornerebbe sopra i 7 milioni di cosce avviate alla produzione. E visto che nel 2024 i mesi di novembre e dicembre sono stati molto negativi (rispettivamente -7,6% e -4,2% sul 2023), è molto probabile che quest’obiettivo venga abbondantemente raggiunto. Il prezzo del fresco, che nelle ultime tre settimane è calato di 4 centesimi ed è inferiore di 54 centesimi al picco raggiunto l’anno scorso (6,50 euro/kg) dovrebbe aiutare non poco. E un altra spinta psicologica è arrivata dai dati Circana sul consumo al 31 agosto, che hanno registrato una ripresa del Parma sia a peso imposto (+8% a volume e +9,4% a valore) che a peso variabile (+1,1% a volume e +2,2% a valore). Il vero problema arriverà quando inizieranno a essere messi in vendita i prosciutti più cari di sempre, quelli che l’anno scorso sono stati messi via a 6,50 euro/kg (più premio). Ma, per il momento, il comparto si gode il momento positivo.