Roma – La Legge di bilancio 2026 ha introdotto un nuovo piano di incentivi fiscali per le imprese che investono in innovazione tecnologica, digitalizzazione e risparmio energetico. Le nuove misure, stando alle stime del Governo, dovrebbero portare a investimenti per circa 16 miliardi di euro. In particolare, gli incentivi agli investimenti in beni strumentali cambiano nome e aspetto. Contestualmente alla sparizione dei crediti d’imposta, la manovra prevede il ritorno di iperammortamento e superammortamento (approfondisci qui).
L’incentivo ‘Nuova Transizione 5.0’, finanziato con 4 miliardi di euro (in totale sono circa 20 quelli previsti in Manovra), come sottolinea il Sole 24 Ore in un articolo a firma Carmine Fotina, sarà oggetto di modifiche da parte del Parlamento, con l’obiettivo di rendere la misura più accessibile. Misura che, anzitutto, prevede una platea più ristretta di imprese beneficiarie, pari a quasi il 40% in meno. Gli incentivi infatti sono rivolti alle aziende in utile, in quanto riduce l’imponibile solo se l’impresa ha reddito positivo. Sono state inoltre eliminate le aziende agricole, per le quali la manovra ha previsto un credito d’imposta specifico.
Quanto alle tempistiche, il Mimit, scrive il quotidiano di Confindustria, “è intenzionato ad anticipare la parte attuativa via emendamenti in Parlamento, inserendo dunque le disposizioni tecniche direttamente nella norma primaria. La misura potrebbe partire direttamente all’inizio di gennaio, fatti salvi eventuali tempi tecnici per la messa a punto finale della piattaforma online”. Relativamente alla durata, inoltre, come è attualmente prevista la misura prevede che verranno incentivati gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2026 al 21 dicembre 2026, o al 30 giugno 2027, se entro la fine del 2026 l’ordine è accettato dal venditore con acconto pari almeno al 20%. “Se il ministero dell’Economia riuscirà a trovare le coperture adeguate, potrebbe esserci un’estensione su base triennale (fino al 2028). L’opzione minima allo studio è invece un’estensione di tre mesi – fino al 30 settembre 2027 – del termine per la consegna dei beni”, chiarisce il Sole 24 Ore.
Il Mimit, infine, intende ampliare la lista dei beni agevolabili includendo nuove tecnologie come intelligenza artificiale, cybersecurity e software gestionali, aggiornando gli allegati del piano Industria 4.0 del 2017. Sarebbe allo studio anche una clausola ‘made in EU’ per limitare gli incentivi ai beni prodotti nell’Unione europea, applicabile almeno ai beni materiali, con possibile estensione anche a quelli immateriali.