Roma – Pasquale Morgese, imprenditore ed ex socio di Chiara Ferragni, che fino allo scorso anno deteneva il 27,5% di Fenice Srl, svela alcuni retroscena sul suo rapporto con l’influencer in un’intervista al programma Rai 3 ‘FarWest’, ripresa dal Corriere della Sera.
Come si legge sul quotidiano, Morgese spiega che il rapporto con Ferragni nasce molti anni fa, ben prima dell’exploit economico di Fenice: il loro era un rapporto professionale, ma anche personale. Rapporto che si incrina quando Riccardo Pozzoli, cofondatore dei progetti imprenditoriali di Chiara Ferragni, esce dalla società nel 2018. All’epoca, si legge ancora sul quotidiano, Ferragni chiede a Morgese di rilevarne le quote, ma “l’influencer avrebbe domandato al socio di cederle gratuitamente quelle stesse quote“.
Da quell’episodio, secondo la ricostruzione di Morgese, il distacco diventa sempre più evidente e arrivano consulenti che esercitano pressioni spingendolo ai margini del consiglio di amministrazione. Morgese – come si legge – ricorda, in particolare, l’ingresso di Fabio Maria D’Amato, oggi imputato insieme a Ferragni, che avrebbe cambiato le priorità dell’azienda, diventata “una macchina per generare ricavi”. Morgese avrebbe anche accusato Ferragni: “Chiara pensava solo a far soldi. Era la nuova missione. L’acquisizione, l’espansione. Il valore non era più il prodotto, l’emozione del cliente o l’identità del marchio. Il valore era l’incasso”.
Come riporta il Corriere, infine, l’imprenditore, ha commentato al programma Rai 3 anche l’ingresso in Fenice di Claudio Calabi, manager specializzato in ristrutturazioni aziendali: “Lavorava per l’azienda ma sembrava lavorare soprattutto per Chiara“.