Di Luigi Rubinelli
E dopo Ravenna ecco Forli, il secondo negozio di Esselunga in Romagna che porta a 16 i pdv in Emilia Romagna. E’ in via Ravegnana, a nord est della città,(leggi qui) sufficientemente vicino a diverse strutture di Conad.
È un supermercato di 1.500 mq con 10mila referenze in assortimento (probabilmente ottimizzato produrrà un fatturato di 22,5 mio di euro con una resa al mq di 15mila euro e forse più). Parcheggi a raso e coperti per 258 posti.
Lo sviluppo del negozio, comprensivo di un bar Atlantic all’ingresso, prima dei tornelli, senza la produzione di pane (arriva dal superstore di Ravenna) appare molto compatto e ben riuscito, non tanto per ripetere un Superstore quanto per costruire un supermercato di attrazione e attento ai cambiamenti di acquisto avvenuti in questi ultimissimi anni.
I dirigenti di Conad ci scuseranno per la provocazione, se definiamo questo di via Ravegnana il miglior supermercato di qualità della zona, nell’aspetto generale e nei particolari, che costringerà i concorrenti, discount compresi ad elevare la qualità visiva dei punti di vendita operativi (ripeto: stiamo parlando di qualità visiva, non di qualità dei prodotti, che sono un capitolo a parte).
La rinuncia a produrre pane e complementari all’interno del negozio di Forlì non si percepisce, pur essendo il reparto sulla sx, mentre sulla dx dell’ingresso è visibile parte della lavorazione della gastronomia.
Il retail media
Il retail media sta prendendo piede nel negozio, lo si vede bene sia all’ingresso del punto di vendita, sia nei reparti, grazie alla comunicazione di convenienza e sui singoli prodotti. Ogni nuova apertura un tassello in più.
La toilette
Toilette in ordine durante la visita, per accedervi bisogna scannerizzare lo scontrino. L’incontro del muro con il pavimento ha sempre previsto uno zoccolo convesso, ottimale per le pulizie negli angoli, adesso è stato ridotto. Sono toilette lussuose, comunque.
L’ortofrutta e gli specchi
L’esposizione dell’ortofrutta nei lineari refrigerati aumenta di volume grazie all’uso massiccio degli specchi che rimandano immagini molto interessanti e diverse.
La chiusura dei reparti refrigerati
I lineari dei refrigerati (21 mt per 2) sono tutti chiusi con porte a compasso e auto guidate difficili da vedere nei supermercati della Gdo.
Reparto pescheria e carne
Ben compatti nella loro essenzialità, vista la superficie di vendita di 1.500 mq dell’esercizio, subito seguito dagli scaffali refrigerati. Chiusi anch’essi da porte a compasso.
Nella macelleria ogni taglio ha indicato un numero che, visto nello schermo a ridosso del reparto, indica i lotti di rintracciabilità.
Uova nel lineare refrigerato
Forse andrebbero tolte dalla refrigerazione…
Enoteca
Ben riuscita, anche con armadio refrigerato per la selezione, e ben ribassata nel soffitto per chiudere lo spazio.
Panetteria e gastronomia
Presenza di diverse specialità del territorio (forse andrebbero comunicate con più incisività per farle apprezzare maggiormente, ad esempio il Pecorino di Brisighella, o il Formaggio Scoparolo, merce rara…). Nello spazio della pasticceria Elisenda probabilmente le torte sono diventate più piccole, visto ormai la composizione dei nuclei famigliari.
La comunicazione
Va analizzata quella in generale e quella in particolare che si può trovare anche negli scaffali refrigerati ad esempio della carne e del pesce, una esecuzione nuova e interessante.
Giornali e libri
Sono ubicati in testa ai surgelati, ma lo spazio è davvero ridotto e forse andrebbe ripensato…
Il giudizio di Alimentando
È un supermercato di qualità, gradevole e soprattutto utile per una spesa veloce. Le 10mila referenze in assortimento non fanno rimpiangere la superficie ridotta rispetto al Superstore e neppure il rapporto ampiezza-profondità.
Tranne che per poche categorie, come i libri e i giornali, ma si può sempre rimediare, non è vero?