Roma – Il fenomeno della ‘mafia dei pascoli’ non si arresta e mette in ginocchio gli allevatori distruggendo l’economia agricola del territorio. Le prefetture dell’Aquila e di Pescara hanno recentemente adottato quattro interdittive antimafia nei confronti di aziende e società agricole che operavano in Abruzzo rivelando un sistema spartitorio dei fondi europei destinati ai pascoli. Come riportato dal settimanale Panorama, dalle indagini sarebbe emerso che, attraverso un sistema mafioso di intimidazioni e minacce, le organizzazioni criminali si sarebbero accaparrate terre svendute nelle aste organizzate dai comuni per poi costituire società fittizie e ottenere i fondi europei. In pratica, a fronte di poche migliaia di euro per l’affitto delle terre, ottenevano dall’Ue contributi milionari. Le aziende agricole fantasma, poi, non allevavano e non producevano o, nel migliore dei casi, spostavano il loro bestiame da un pascolo all’altro per ingannare i controlli. L’Abruzzo non è l’unica regione nel mirino di questo business mafioso. Il sistema, infatti, è presente da tempo anche in altre regioni, tra cui in Sicilia, dove un’inchiesta della procura di Messina a fine ottobre ha smascherato un sistema mafioso per l’ottenimento di finanziamenti su terreni mai posseduti o pascoli assegnati in modo indebito.
Allevamenti: le mani della mafia sui fondi Ue destinati ai pascoli. L’Abruzzo nel mirino
Margherita Luisetto2022-11-24T11:54:40+02:0024 Novembre 2022 - 11:50|Categorie: Carni|Tag: mafia dei pascoli|
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