Amazon, la Procura di Milano ipotizza una frode fiscale di 1,2 miliardi di euro

2025-02-14T10:25:40+01:0014 Febbraio 2025 - 10:25|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , |

Milano – Amazon e tre top manager del colosso americano sono indagati dalla Procura di Milano, come si legge sul Corriere della sera. L’accusa è di frode fiscale sulle vendite a distanza in Italia negli anni 2019, 2020 e 2021 per 1,2 miliardi di euro. Una somma che, tra sanzioni e interessi, arriva a tre miliardi.

L’inchiesta è condotta dal Pm milanese Elio Ramondini: tramite una sofisticata analisi elaborata da Sogei (società del ministero dell’Economia) è finito nel mirino l‘algoritmo predittivo di Amazon e in particolare l’indifferenza agli obblighi tributari che pendono su chi mette in vendita nel proprio marketplace merce di venditori extra-europei, senza però dichiararne identità e dati all’Agenzia delle entrate. In questo modo si eluderebbe il pagamento del 21% di Iva da parte del venditore terzo, sempre secondo le indagini.

L’accusa, se confermata, metterebbe in discussione il modello di business di Amazon: basti pensare che solo in Italia il 70% dei volumi di vendita riguarda merci cinesi. Il colosso fondato da Jeff Bezos “sembra non ritenere praticabile e neanche pensabile assicurare quel tipo di verifiche dei venditori su scala globale”, riporta il Corriere, “e addita il fatto che nessun altro Paese in Europa abbia sinora sollevato una simile contestazione; e interpreta che non siano considerabili vendite a distanza quelle che, nel momento in cui una merce viene ordinata online da un consumatore, vedano la merce già stoccata nei magazzini sul territorio italiano grazie appunto all’organizzazione logistica modellata dall’algoritmo predittivo delle richieste dei consumatori”.

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