Amica Chips: scherza coi fanti ma lascia stare i santi

2024-04-15T12:27:38+02:0015 Aprile 2024 - 12:27|Categorie: Dolci&Salati|Tag: , , , , , |

La nuova campagna pubblicitaria dell’azienda mantovana, che vede come protagoniste alcune suore che mangiano patatine al posto dell’ostia, accende le polemiche. L’Iap sospende lo spot e l’associazione Provita e Famiglia lancia una petizione per farlo ritirare definitivamente.

 

Circola in rete un nuovo spot di Amica Chips, l’azienda di Castiglione delle Stiviere produttrice di patatine. Nella pubblicità si vede una suora che sostituisce all’ostia le patatine del brand mantovano, che vengono poco dopo distribuite durante la comunione e mangiate dalle novizie con un sonoro ‘crunch’, che riecheggia tra le pareti del convento.

Fin da subito Aiart, l’Associazione italiana dei telespettatori a ispirazione cattolica, ha chiesto la sospensione dello spot perché “offende la sensibilità religiosa di milioni di cattolici praticanti”. Il presidente Giovanni Baggio ha aggiunto che lo ritiene “oltraggioso nel banalizzare l’accostamento tra le patatine e la particola consacrata”, segnalandolo all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (Iap). Il Comitato di Controllo dell’Iap ha quindi prontamente ingiunto le parti coinvolte di desistere dalla diffusione di tale campagna, ritenendola in contrasto con l’art. 10 (Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona) del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Pare in realtà che esistano più versioni dello stesso spot. Come ha dichiarato al Corriere del Veneto il creativo Lorenzo Marini, ideatore della campagna, “lo spot non è mai stato bloccato, la polemica è nata dalla versione apparsa sui social. Ma assolutamente mai in tv. Sulle reti Mediaset va in onda uno spot in cui non si vede se alla suora venga data l’ostia consacrata e il rumore dello sgranocchiare patatine potrebbe attribuirsi solo alla suora che sta in sacrestia. Uno spot ancora più velato per la Rai in cui si vede chiaramente che alla novizia viene data un’ostia bianca”. Quando poi viene interpellato sui consigli che darebbe ai giovani pubblicitari, afferma: “Se hanno delle idee, gli consiglierei di crederci e portarle avanti. Le idee producono soldi, mentre i soldi non producono idee”. Quindi, alla radice di tutto ci sono i soldi. E non ha nessuna importanza il rispetto per le persone.

Amica Chips è già nota per spot che fanno parlare: 18 anni fa, il cortometraggio con Rocco Siffredi circolò senza censure per soli cinque giorni. La vicepresidente di Amica Chips Laura Moratti ha commentato al riguardo: “Però si ricorda ancora, vero? Perché la pubblicità deve creare quell’effetto”. Ma si dimentica di dire che non era assolutamente esplicito come il nuovo spot. In merito a quello più recente, invece, il commento della Moratti, comparso su Corriere Milano, è stato: “L’intento era non certo di offendere nessuno […] L’idea era quella di creare un momento di leggerezza, perché le patatine sono simbolo di convivialità e questo abbiamo chiesto ai pubblicitari. Ammetto che anche io, cattolica praticante, quando ho visto lo spot per la prima volta ho avuto un sussulto. Ma poi ho raccolto commenti positivi e divertiti anche da persone di fede”.

Non è della stessa idea suor Anna Monia Alfieri, cavaliere al merito della Repubblica italiana: “Vediamo chi farà vendere di più: la categoria suoresca o l’attore di un film a luci rosse? Uno scontro titanico a colpi di patatine”, ha affermato con ironia. Ha poi aggiunto: “Non c’è limite al peggio, soprattutto quando entrano in gioco contenuti blasfemi. Nel caso di specie: il mistero eucaristico, che è ciò che rappresenta il cuore della fede cattolica. Mia nonna diceva: non c’è più religione! Mi permetto di correggere la sapienza antica: non è tanto una questione di religione, quanto di intelligenza e buon gusto”. Si unisce alle critiche anche l’associazione Provita e Famiglia, che chiede di ritirare definitivamente lo spot. La petizione ha già raccolto oltre 15mila firme.

 

Proveteci con Maometto… Il commento di Angelo Frigerio

Se volevano provocare, ebbene ci sono riusciti. Il nuovo spot di Amica Chips, società produttrice di patatine fritte, sta facendo incazzare molti. E io sono fra questi. Al di là della blasfemia, lo trovo brutto, molto brutto. “C’è bisogno di una nuova ironia, parente dell’intelligenza”, ha chiosato Lorenzo Marini, il suo ideatore. “Di una nuova simpatia. Di un nuovo linguaggio, capace di farsi notare e nel caso anche di far discutere”. Mi spiace Marini, qui non c’è ironia e nemmeno intelligenza. Solo provocazione. Amica Chips non è nuova a spot “trasgressivi”. Per anni abbiamo visto Rocco Siffredi, noto attore porno, in commercial che richiamavano la patatina… La cosa non ha destato ribellioni o decise prese di posizioni. Era ironico: chi voleva capire, capiva. Questo sulle suore e le patatine al posto delle ostie consacrate è esplicito e, a mio parere, la peggior pubblicità mai vista in televisione. Un consiglio alla famiglia Moratti, proprietaria del marchio: ricordatevi che vale sempre il vecchio detto: “Scherza coi fanti ma lascia stare i santi”. I consumatori, vedendo il vostro spot, potrebbero ricordarselo quando fanno la spesa. Dopo la presa di posizione di Aiart e la sentenza dello Iap mi sarei aspettato da Amica Chips una lettera di scuse per aver urtato la sensibilità di milioni di italiani. Non è stato fatto. Anzi, hanno ribadito la loro posizione. Un consiglio a loro e al “creativo”: visto che ci tenete tanto alla trasgressione, la prossima volta provate con Maometto. Vediamo come va a finire…

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