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Antonio Auricchio (Afidop): “Dovremo affrontare un anno di incognite”

2025-02-10T12:46:38+01:0010 Febbraio 2025 - 12:46|Categorie: Formaggi, in evidenza|

Sermide (Mn) – “Dovremo affrontare un anno di incognite e non so bene se essere ottimista, negazionista o realista”. A parlare è Antonio Auricchio, presidente del Consorzio Gorgonzola e di Afidop, che, intervistato da Clal.it, analizza l’andamento del settore lattiero caseario.

“In molti hanno battezzato il 2024 come un anno d’oro per il settore lattiero caseario, ma se lo è stato per Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che hanno migliorato la loro corsa rispetto all’anno precedente”, spiega Auricchio. Tuttavia, viste le cariche da lui ricoperte, che gli consentono di avere uno sguardo a 360 gradi sul settore, elenca diversi fattori che generano incertezza: ” Imprese in difficoltà, famiglie alle prese con nuove povertà e lo spettro dei cali dei consumi, il rallentamento dell’import della Germania come conseguenza della crisi economica, l’incognita dei cambiamenti climatici che potrebbero la prossima estate rallentare la produzione di latte, l’incognita dei dazi che potrebbero frenare un mercato strategico come quello degli Stati Uniti”.

L’export, però, ” ci sta regalando soddisfazioni e grazie alle esportazioni si sono alleggeriti i magazzini di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, trascinando verso l’alto anche i prezzi del fresco”. Ma aggiunge: “Bisognerebbe rilanciare anche l’export di altri grandi formaggi italiani, dal Taleggio al Quartirolo Lombardo, dal Provolone al Gorgonzola”.

Auricchio, infine, si sofferma sui prezzi delle materie prime e delle commodity lattiero casearie: “Il latte spot è diminuito e in questa fase è più conveniente rispetto al latte contrattualizzato, la Gdo adegua i prezzi ma non è tempestiva rispetto agli incrementi dei costi delle industrie di trasformazione, il prezzo del burro ha subito dei ribassi e ora è fermo, il siero ha perso terreno nelle scorse settimane e ora è stabile, l’energia sta salendo. E in questo contesto non mancano le aziende che boccheggiano”.

 

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