Assocaseari: il punto sul mercato del vicepresidente Lorenzo Petrilli

2014-02-06T14:41:34+02:006 Febbraio 2014 - 16:20|Categorie: Formaggi|Tag: , |

Milano – Oggi il vicepresidente di Assocaseari, Lorenzo Petrilli, ha diffuso la consueta analisi sul mercato lattiero caseario, con particolare focus su burro e polvere di latte scremato. Riportiamo integralmente il testo, di seguito.

“Ormai, in gran parte d’ Europa, il latte alla stalla viene pagato a livelli che vanno da 0,39 fino agli 0,42 centesimi di euro di alcuni produttori olandesi. Tale prezzo permette agli allevatori di produrre liberamente senza preoccuparsi di un eventuale superamento delle quote, al punto che molti agricoltori mungono anche tre volte al giorno. In alcuni paesi assistiamo a incrementi , in queste ultime settimane, del 5/7%. Questa quantità di latte liquido è stato ed è tuttora destinato, per lo più, alla produzione di latte scremato in polvere, molto richiesto dal mercato mondiale. E i cui prezzi, malgrado la grande produzione, restano mediamente a livelli compresi tra 3.370 e 3.450 euro per tonnellata reso Nord Italia. La domanda di latte scremato in polvere è talmente interessante che quest’anno dovrebbero entrare in produzione cinque nuove torri di essiccazione, tra Germania, Olanda, Francia e Irlanda. Essendo la raccolta di latte liquido, per lo più, trasformata in latte scremato in polvere, c’è maggior disponibilità di materia grassa sul mercato, in un momento in cui la domanda di burro è stagionalmente media. Questa situazione è appesantita ulteriormente da una momentanea diminuzione della produzione di formaggi. Stiamo quindi assistendo a una fase di ridimensionamento dei prezzi, sia per la crema, oggi valutata  1.70 euro/kg reso Nord Italia, che per il burro, i cui prezzi oggi variano tra 3400 euro a tonnellata per il prodotto neo zelandese a 3.800 euro/tonnellata per prodotto olandese o tedesco, prezzi per merce resa Nord Italia. I commenti e le aspettative dei maggiori operatori sono tra i più disparati: c’è chi ritiene che quando il mercato cala così rapidamente potrebbe poi rimbalzare (vedi asta di Fonterra con prezzi in sensibile aumento per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno); chi, molto preoccupato, non capisce quanto potrà durare questa fase calante. E chi azzarda che questa spinta al ribasso sia pilotata dagli speculatori che, una volta raggiunti bassi livelli di prezzo (quali?), siano pronti a comperare grossi quantitativi per stoccarli per l’inverno. Mi permetto di ricordare che quest’anno non avremo il classico stoccaggio privato aiutato e controllato dalla Comunità, bensì un mercato libero in cui i vari operatori potranno stoccare per il periodo che ritengono più opportuno senza dover comunicare né quando, né quanto stoccano. Questo significa che non avremo dati certi sulla merce stoccata, su cui poter ragionare, e tale incertezza ci porterà ad avere mercati sui quali potrà giocare un ruolo più che mai importante la speculazione”.

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