Automazione e intralogistica al centro del nuovo programma di Confindustria Emilia per le Pmi

2025-10-16T11:34:09+02:0016 Ottobre 2025 - 11:34|Categorie: Mercato, Tecnologie|Tag: , , , |

Bologna – Promuovere l’automazione orientata alle persone e la cultura dell’intralogistica come leve strategiche per aumentare efficienza, sicurezza e competitività del tessuto delle imprese, in particolare Pmi. Questo l’obiettivo del nuovo progetto di Confindustria Emilia, presentato ieri nella sede di via San Domenico a Bologna alla presenza di imprenditori, manager e rappresentanti istituzionali.

Nello specifico, il programma si articolerà in due momenti: un percorso formativo di tre moduli a cura di Toyota Material Handling Italia che, con un focus su produzione, intralogistica avanzata e modello Toyota, tra novembre e dicembre coinvolgerà imprenditori, operation manager e figure gestionali. A cui si aggiungerà un secondo modulo, di supporto concreto all’automazione delle Pmi grazie al contributo di due gruppi di lavoro (Automazione e processi e Digitale), entrambi composti da responsabili tecnici di imprese manifatturiere associate (Samp, Logimatic, Nimax, Bonfiglioli Riduttori, Sacmi Imola, Poggipolini, Ducati Motor Holding), che si occuperanno di selezionare fornitori e partner di prodotti e servizi, facilitandone l’adozione da parte delle Pmi.

L’Emilia-Romagna, stando all’analisi di Boston Consulting Group (Bcg), oggi è il secondo polo industriale italiano per Pil pro capite dopo la Lombardia. Con un valore di circa 43.335 euro nel 2023, collocandosi tra gli standard medio-alti a livello europeo. Ma i segnali di rallentamento sono evidenti. Negli ultimi anni la crescita della produttività del comparto è stata inferiore di 0,8 punti percentuali rispetto ai competitor europei. In particolare, il 69% delle imprese dichiara difficoltà a reperire profili tecnici e il 47% fatica a trovare manodopera.

Il piano di Confindustria Emilia mira dunque in parte a compensare il vortice demografico e di competenze che caratterizza il tessuto produttivo regionale con un’automazione agile fatta di cobot, micro-celle e sistemi di retrofit, che riducono i compiti gravosi e ripetitivi, migliorano la sicurezza e l’efficienza e, allo stesso tempo, abilitano un upskilling continuo, permettendo di preservare e valorizzare le competenze delle persone. La seconda leva è la digitalizzazione ‘smart’, che mira a connettere macchine e sistemi con software leggeri, data layer e strumenti di AI per il controllo qualità e la manutenzione predittiva, senza il bisogno di un nuovo Erp.

 

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