Venezia – L’aviaria torna a far parlare di sé anche in italia: in data 1 ottobre, l’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie ha individuato il primo focolaio autunnale in un allevamento di tacchini a Mira, in provincia di Venezia. “Pare che l’influenza aviaria sia ormai un appuntamento fisso dell’autunno”, afferma Michele Barbetta, presidente del settore avicolo di Confagricoltura Veneto. “Quest’anno è arrivata in anticipo di un mese rispetto all’anno scorso, probabilmente perché il freddo è arrivato presto e di conseguenza gli uccelli migratori l’hanno portata prima”.
Lo scorso 20 settembre i servizi veterinari della Regione hanno adottato nuove misure di prevenzione, come la chiusura di tutto il pollame degli allevamenti all’aperto, il divieto di partecipazione a fiere e disposizioni specifiche per l’accasamento dei tacchini. A tale proposito, Diego Zoccante, presidente degli avicoltori di Confagricoltura Verona e dell’Ava (Associazione veneta allevatori), ha commentato: “Per noi non è più possibile pensare a stop non indennizzati, tanto più che solo in questi giorni stiamo ricevendo i ristori relativi all’aviaria del 2022. Riuscire a tirare avanti è sempre più difficile. Da tempo si parla di una sperimentazione riguardante i tacchini, così come la Francia sta sperimentando un vaccino sulle anatre. Ora bisogna passare ai fatti, perché abbiamo bisogno di ritornare a lavorare con serenità”.
Secondo i dati di Veneto Agricoltura, in regione ci sono 788 allevamenti di pollo da carne, di cui 434 nella provincia di Verona. Gli allevamenti di tacchini risultano 432, con capacità di accasamento maggiore di 500 capi. Di questi, 300 si trovano nel Veronese. Il valore regionale della produzione calcolato dall’Istat ammonta a 976 milioni di euro.