Perugia – Nestlé ha incontrato ieri, a Perugia, istituzioni e sindacati, confermando la volontà di “procedere a un riequilibrio occupazionale” (leggi qui), che coinvolgerà circa 340 addetti alle attività di produzione e logistica nello stabilimento di San Sisto. E con il termine ‘riequilibrio’ la multinazionale intende un bilanciamento degli organici, da attuarsi entro il termine della cassa integrazione – non più rinnovabile – attraverso ricollocazioni professionali all’interno del gruppo o presso altre aziende del territorio, l’incentivo all’esodo e il prepensionamento. Una soluzione che non convince le parti sociali, che parlano di esuberi e chiedono l’intervento del Mise, ma anche dei ministeri del Welfare e dei Trasporti. Le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu), con Flai, Fai e Uila, hanno l’obiettivo di “portare la multinazionale fuori da una discussione incentrata solo su costi e tagli, che resta inaccettabile non solo per i sindacati, ma anche per le istituzioni locali”, si legge in una nota. Al momento è stata accettata la richiesta di un tavolo a livello governativo, bisognerà dunque aspettare la prossima mossa della multinazionale.
Baci Perugina: Nestlè vuole procedere a “un riequilibrio occupazionale”
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