Barolo al supermercato, Elio Altare: “Il mondo non è solo delle Ferrari, ci devono essere anche le Panda”

2021-04-01T15:56:09+02:0030 Marzo 2021 - 08:15|Categorie: Vini|Tag: , , |

La Morra (Cn) – In un’intervista a Il Corriere il barolista Elio Altare parla del passato e presente del suo territorio, le Langhe. E di come un terroir, per potersi affermare nel mondo, necessiti di tre cose fondamentali: “Di identità, di fare vino buono e di avere un leader che si trascini dietro gli altri, come Romanée Conti in Borgogna o Château Margaux a Bordeaux”. La storia di Elio Altare è infatti quella di un ‘rivoluzionario’. Da giovane, negli anni ’80, era convinto che in Piemonte si producessero vini vecchi e “pieni di difetti” e così andò in Borgogna a carpire i segreti dei grandi vini francesi. Aprì così la strada a una nuova viticoltura nelle Langhe, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Pur restando un fermo sostenitore dei piccoli volumi e dell’altissima qualità, Altare – che ha superato i 70 anni e le 55 vendemmie – riconosce che nel mercato c’è spazio per “un’offerta composita”: ““Non è che al mondo debbano esistere solo le Ferrari, ci devono essere anche le Panda. Chi vende le bottiglie a 10 euro ha rese, processi, esperienza diversi dalla mia, ma produce comunque un vino piuttosto buono che può essere bevuto da tanti”. E in merito ai prezzi delle uve nebbiolo per Barolo, passati dai 421 euro al quintale del 2018 ai 193 del 2020, commenta:  “È il mercato. E quello delle uve non è esente da speculazioni. Così come ci sono anni in cui si decide magari di non imbottigliare tutto a marchio per non far scendere il prezzo”.

in foto: Elio Altare con il suo team

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