Benessere animale: l’etichettatura volontaria non convince le associazioni ambientaliste

2022-03-25T12:38:53+02:0025 Marzo 2022 - 12:38|Categorie: Carni|Tag: |

Bologna – Il sistema di etichettatura nazionale volontaria sul benessere animale – proposto da ministero della Salute, Mipaaf e Accredia (l’ente italiano di accreditamento) – suscita dubbi e perplessità da parte delle associazioni legate all’animal welfare. Secondo quanto dichiarato da Compassion in world farming Italia, l’associazione italiana no profit che lavora per la protezione e il benessere degli animali allevati a scopo alimentare, “la proposta rappresenterebbe un’etichettatura fuorviante, incapace di garantire la trasparenza necessaria per i consumatori e penalizzante per quelle aziende virtuose che in questi anni hanno cercato di differenziarsi”. Lo schema Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale (Sqnba) prevede per ora un unico livello di certificazione di benessere animale. Il riferimento, ad esempio, va all’assenza della segnalazione del metodo produttivo. Ciò consentirebbe di usare la stessa etichetta sia per allevamenti in gabbia che per quelli senza confinamento. Secondo Compassion, il sistema fallirebbe anche nel promuovere una transizione verso sistemi alternativi che rispettino standard minimi superiori, livellando al ribasso l’intera filiera italiana. L’ultimo aggiornamento pubblicato il 15 marzo scorso dai ministeri competenti, considera però la possibilità da parte del Comitato tecnico scientifico (Ctsba) di valutare “lo sviluppo di un sistema di requisiti di benessere eventualmente articolato in più livelli, che consenta di valorizzare i diversi impegni assunti dai produttori, distinti per specie, orientamente produttivo e metodo di allevamento”, come risposta alle filiere che intendono comunicare requisiti più restrittivi già adottati. Le Associazioni chiedono ora la revisione del decreto, con l’introduzione di almeno cinque livelli diversificati per ogni specie chiaramente visibili in etichetta, la cancellazione dei riferimenti alla diminuzione delle emissioni di gas serra nella definizione di benessere animale – azione importante ma del tutto scollegata dalla certificazione – e la considerazione delle condizioni di trasporto.

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