Roma – Il senatore Giorgio Maria Bergesio, capogruppo della Lega nella IX Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare, ha presentato un’interrogazione al ministro Lollobrigida, per chiedere che si intervenga contro i pesanti dazi imposti dalla Cina sui prodotti suinicoli provenienti dall’Unione Europea, con aliquote che arrivano fino al 62,4%. Tali misure, entrate in vigore il 10 settembre, rappresentano secondo Bergesio una grave minaccia per il comparto suinicolo nazionale ed europeo.
“L’indagine cinese, apertasi come ritorsione ai dazi UE sulle auto elettriche, colpisce i principali esportatori europei (Spagna, Paesi Bassi, Danimarca, Germania e Belgio), ma avrà conseguenze devastanti anche per l’Italia – spiega Bergesio -. Nonostante l’Italia sia ancora bloccata nell’export verso la Cina per la Peste Suina Africana, il dumping rischia di creare uno squilibrio di mercato drammatico, con i volumi di carne europea che non potranno più essere destinati a Pechino che si riverseranno sul mercato interno. Questo provocherebbe una caduta dei prezzi e danneggerebbe la filiera italiana, già sotto pressione e autosufficiente solo per il 60% del proprio fabbisogno”.
Il senatore leghista rimarca la pericolosità delle aliquote differenziate (dal 15,6% al 62,4), che rischiano di creare sperequazioni tra le aziende europee, incidendo sulla disponibilità di materia prima essenziale per le nostre produzioni di salumeria tipica.
Per queste ragioni Bergesio ha chiesto al Ministro di promuovere in sede europea un’azione coordinata con tutti gli Stati interessati per contrastare gli effetti dei dazi cinesi e, in parallelo, di mettere in campo interventi di sostegno immediato e misure di pianificazione a medio termine per salvaguardare il comparto suinicolo nazionale.