Roma – È un bilancio negativo quello del vino italiano nel circuito retail e Gd di tre mercati chiave: Usa, Uk e Germania, che valgono insieme circa il 50% dell’export tricolore. Lo evidenziano le rilevazioni dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Nielsen-IQ, che parlano di un calo del 9% a volume (a 4,9 mln di ettolitri) e del 5% a valore (a 4,7 mld di euro) rispetto al dato 2021. Mancano dunque all’appello 63 mln di bottiglie per un controvalore di 253 mln di euro. Il dettaglio mostra per il Regno Unito -11% volume e -8% valore, per la Germania -7% a valore e -10% a volume e per gli Usa ‘solo’ -2% a valore e -5% a volume. Il risultato di questo andamento andrebbe ricercato nella ripresa dei consumi fuori casa che, come sottolinea il presidente di Uiv Lamberto Frescobaldi, “ci riportano ai numeri pre-Covid del comparto retail”. E aggiunge: “Ciò che non è normale è invece il surplus di costi – a partire da energia e materie prime secche – che il settore sta scontando e che pesa ancora di più in un contesto di riduzione della domanda in un canale importante come quello della grande distribuzione”.
