Bioplastiche: fatturato in calo del 15% nel 2024

2025-06-20T12:14:16+02:0020 Giugno 2025 - 11:21|Categorie: Ortofrutta, Tecnologie|Tag: , , , |

Roma – Dopo un decennio di crescita costante (2012-2022), l’industria italiana delle bioplastiche ha registrato una pesante inversione di tendenza nell’ultimo biennio. Lo scorso anno, infatti il fatturato dalla filiera è calato a 704 milioni di euro, -15,4% rispetto al 2023, nonostante la produzione abbia segnato un +0,5% a 121.500 tonnellate. Anche il numero di addetti della filiera (2.913) hanno subito un lieve calo: -2,2% sul 2023.

Questi i numeri emersi dalla presentazione di Plastic Consult durante il 2° Forum Italiano delle bioplastiche compostabili, in scena ieri a Roma, organizzato da Assobioplastiche e del consorzio Biorepack.

“È un quadro in chiaroscuro quello dipinto dall’ultimo rapporto sull’industria delle bioplastiche in Italia” ha commentato il presidente di Assobioplastiche, Luca Bianconi. “A frenare questa ripartenza sono stati fattori distorsivi che denunciamo da tempo: in primis, la competizione sleale da parte dei sacchetti illegali così come da parte delle stoviglie ‘pseudo-riutilizzabili’ che hanno evidenti ricadute negative sull’attività produttiva nazionale. In parallelo, l’importazione di shopper e manufatti a basso costo e di dubbia qualità dall’Estremo Oriente rappresenta un dumping insostenibile per le nostre imprese”.

Guardando al futuro, l’effetto combinato delle tendenze in atto nel 2025 prelude a una nuova stagnazione complessiva della produzione nazionale di manufatti compostabili: “da un lato, l’andamento dei consumi finali, previsti al meglio in lieve incremento, non sarà in grado di incidere sull’andamento del settore. Dall’altro, non arretra, come evidenziato anche nel 2024, la presenza sul mercato di sacchetti illegali (stimata intorno al 27%) e la diffusione dello “pseudo-riutilizzabile”. Nel breve termine, si rilevano quindi solo limitati segnali positivi, concentrati principalmente nel segmento degli ultraleggeri. Le altre applicazioni restano ancora tendenzialmente in sofferenza”, si legge in una nota di Assobioplastiche.

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