Sondrio – Il consorzio di tutela del Valtellina Casera e del Bitto, a seguito delle indagini che hanno visto coinvolti sette imprenditori sospettati di aver contraffatto il Bitto Dop, tiene a precisare che le eventuali responsabilità dei singoli produttori che dovessero emergere non devono essere assolutamente considerate come rappresentative della filiera legata a questa eccellenza del territorio.
Il consorzio condanna qualsiasi uso improprio del marchio Dop, prendendo decisamente le distanze da qualunque attività illecita. E, con lo scopo di tutelare la fama e la reputazione del Bitto Dop, condivide l’obiettivo della Procura e sostiene l’attività di controllo preventivo. Il fine, infatti, è di tutelare il lavoro dei 165 soci – tra allevatori, produttori e stagionatori, piccole e grandi aziende zootecniche, latterie di paese e moderni caseifici stalle – che collaborano per la realizzazione di un prodotto caseario rinomato e unico. La cui produzione segue ritmi, saperi e regole ben precise dettate dai disciplinari.
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