Bozzetti (Fiera Milano): “Bisogna andare oltre il corporativismo e aumentare le sinergie tra i quartieri fieristici”

2025-11-11T11:24:45+01:0011 Novembre 2025 - 11:24|Categorie: Fiere, in evidenza|Tag: , |

Milano – Giovanni Bozzetti, presidente di Fondazione Fiera Milano, sottolinea sul Sole 24 Ore l’importanza di “aumentare le sinergie tra i quartieri fieristici“, definendola “una necessità che non possiamo più rimandare”.

“Purtroppo, in Italia prevale ancora spesso, in tutti gli ambiti, un approccio culturale sbagliato, che segue logiche di corporativismo. Bisogna rovesciare questo paradigma sostituendolo con l’idea che uniti, ognuno ovviamente con le proprie prerogative territoriali e commerciali, si esercita una maggiore attrattività nei confronti degli operatori economici esteri e si rafforza la capacità competitiva fuori dai confini nazionali. L’unione non annulla le specificità ma, anzi, addirittura le valorizza. Per questo abbiamo già iniziato a interloquire con alcune grandi fiere nazionali per valutare insieme eventuali collaborazioni”.

Più nel dettaglio, continua Bozzetti, bisogna agire in due direzioni: “Da una parte realizzare prodotti fieristici congiunti, su settori produttivi di eccellenza del made in Italy, da presentare all’estero. Dall’altra parte dare vita, in Italia, a quelle che io definisco ‘fiere diffuse’. Ad esempio: all’estero esistono già alcuni campioni fieristici internazionali nel settore dell’edilizia. Noi, in Italia, abbiamo tre importanti manifestazioni in qualche modo correlate a questa filiera industriale: il Cersaie a Bologna, Marmomac a Verona e Made a Milano. Si potrebbe cercare di calendarizzare questi tre eventi nello stesso periodo, in modo da poter presentare all’estero l’Italia come la vetrina del settore dell’edilizia in un quel determinato periodo, per evitare che i buyer esteri siano costretti a dover scegliere tra una o l’altra, ma possano visitarle tutte e tre”.

All’estero, prosegue, “dovremmo indossare tutti la stessa maglia, quella della nazionale italiana, per fronteggiare la competitività che, in alcuni Paesi, assume anche forme di dumping. Ma il sistema fieristico italiano è frammentato e piccolo. Vale 1,4 miliardi di euro, pochissimo se confrontato a quello tedesco, che ne vale 4. Eppure, in Italia abbiamo tutto quello che occorre per essere attrattivi: la creatività, la tecnologia, la bellezza dei prodotti e dei paesaggi, l’enogastronomia, l’arte, la cultura”.

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