Brasilia (Brasile) – Il ministro dell’Agricoltura del Brasile ha annunciato, il 19 luglio, la sospensione preventiva dell’export di carne di pollame verso 44 Paesi del mondo. Un blocco reso necessario dalla diffusione nel Paese della malattia di Newcastle, nota anche come pseudopeste aviaria, che colpisce uccelli selvatici e d’allevamento. L’emergenza zoosanitaria è stata decretata dopo la scoperta di un focolaio nel comune di Anta Gorda (nello Stato di Rio Grande do Sul). Come riporta la European Food Agency (Efa), nella nota si legge: “Secondo le norme internazionali per il commercio degli uccelli e dei loro prodotti, il Brasile effettua la sospensione della certificazione temporanea, al fine di garantire la trasparenza del servizio ufficiale brasiliano nei confronti dei Paesi importatori dei prodotti”. Il decreto sarà in vigore per 90 giorni. Tra le azioni previste nel protocollo, c’è l’abbattimento di tutti i volatili colpiti dalla pseudopeste aviaria, la disinfezione del luogo e l’istituzione di un sistema di protezione zona e sorveglianza in un raggio di 10 chilometri. Il ministero dell’Agricoltura sottolinea che il consumo di prodotti avicoli controllati dal Servizio veterinario ufficiale rimane sicuro.
Il Rio Grande do Sul, terzo maggiore esportatore di carne di pollo in Brasile dopo Paraná e Santa Catarina, ha venduto all’estero 354mila tonnellate nei primi sei mesi dell’anno, per un fatturato di 630 milioni di dollari. Si tratta del 14,1% dei 2,52 milioni di tonnellate esportate dal Brasile nello stesso periodo, pari al 13,82% dei 4,55 miliardi di dollari generati complessivamente dal Paese. Nel primo semestre 2024, le principali destinazioni della carne di pollo del Rio Grande do Sul sono state gli Emirati Arabi Uniti (48mila tonnellate, 94 milioni di dollari), l’Arabia Saudita (39mila tonnellate, 77 milioni di dollari), la Cina (32mila tonnellate, 52 milioni di dollari) e Giappone (20mila tonnellate, 43 milioni di dollari).