Monaco di Baviera (Germania) – La Germania si prepara a un intervento senza precedenti sulla propria rete ferroviaria. Circa 40 corridoi saranno interessati da cantieri nei prossimi anni, nell’ambito della legge federale per l’ampliamento delle vie ferrate. Un piano di risanamento “di portata storica”, scrive Il Sole 24 Ore, destinato a pesare pesantemente sui collegamenti commerciali con i Paesi partner, Italia in primis.
Tra i corridoi più esposti il Reno-Alpi (Genova-Rotterdam) e, soprattutto, l’asse del Brennero. In quest’ultimo caso, la tratta Monaco–Rosenheim chiuderà completamente per cinque mesi nel 2028, riducendo del 50% la capacità ferroviaria. “La metà dei treni oggi in servizio non potrà circolare”, commenta al quotidiano di Confindustria Martin Ausserdorfer, Ad di Rail Traction Company e InRail, compagnie ferroviarie merci del gruppo Autobrennero. “Il restante traffico sarà deviato su percorsi più lunghi fino a 600 chilometri via Passau e Tarvisio”.
Le imprese del Nord Italia – dalla chimica all’automotive, dall’alimentare alla siderurgia – rischiano di perdere soluzioni logistiche competitive. Il settore teme uno spostamento irreversibile verso la gomma: fino a 280mila camion in più tra Baviera, Tirolo e Alto Adige, equivalenti a 60 treni al giorno in meno sul Brennero. In gioco ci sono sostenibilità economica degli operatori e fino a mille posti di lavoro, scrive il Sole 24 Ore. Le compagnie ferroviarie chiedono ora a Berlino di evitare chiusure totali e garantire almeno una circolazione parziale, come avviene in Italia con i cantieri Rfi, oltre a misure di compensazione per gli extra costi. Intanto già dal 2026, conclude il quotidiano, la Baviera sarà interessata da un vasto piano di rinnovamento di 500 km di linee e oltre 200 deviatoi, con ulteriori impatti sul traffico merci verso l’Italia.