Roma – La chiusura del canale Horeca nel corso del lockdown e il crollo delle vendite del fuori casa (ovvero ristoranti, hotel e catering) hanno segnato un duro colpo al settore delle carni. Che ha registrato un calo del 30% dei consumi e che ora si trova a dover fronteggiare una condizione di eccesso di offerta. Nei giorni scorsi l’Oicb (l’Organizzazione interprofessionale della carne bovina, a cui aderiscono Assalzoo, Assograssi, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Fiesa-Confesercenti e Uniceb) ha lanciato un vero e proprio allarme. Pur esprimendo soddisfazione per le misure varate dal Governo nell’ambito del fondo emergenziale (tra cui premi alla macellazione e aiuti all’ammasso privato), l’Oicb spiega che le condizioni restano critiche e si rende necessario un piano strutturale di rilancio, per evitare l’eccesso di offerta e la conseguente flessione dei prezzi. “La priorità è gestire l’eccesso di offerta in Europa”, sottolinea Luigi Scordamaglia, ad di Inalca, in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere delle Sera, “perché la parziale ripresa dei consumi in Cina consentirà di assorbire una buona parte dell’offerta dei player come il Sudamerica e l’Australia. Il problema quindi è soprattutto l’Europa, dove per giunta scontiamo le misure inefficienti adottate dalla Commissione”.
Calano del 30% i consumi di carne. Oicb: “Prioritario gestire l’eccesso di offerta”
Margherita Luisetto2020-08-21T10:14:46+02:0021 Agosto 2020 - 09:52|Categorie: Carni|Tag: carne, oicb|
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