Santa Maria della Versa (Pv) – È stato arrestato ieri mattina, dalla Guardia di Finanza di Pavia, l’amministratore delegato di Cantina La Versa, Abele Lanzanova (foto), con l’accusa di bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Come si legge oggi sul Corriere della Sera, l’Ad sarebbe infatti responsabile di aver “fatto sparire 390mila euro e ora, dati i precedenti per bancarotta, evasione fiscale e usura, rischia non meno di tre anni”. Il quotidiano spiega che altre quattro persone risultano indagate. Tra cui la figlia Elena Lanzanova, azionista principale della International Financial, la società che lo scorso anno aveva rilevato il 50% delle quote della cantina e che avrebbe dovuto garantire i 4,5 milioni di euro di liquidità necessari al piano di ristrutturazione. “Sul tavolo”, si legge, “un piano di rientro con le banche per oltre 16 milioni e il pagamento di debiti con i 322 agricoltori soci che avevano portato le uve”. Gli imprenditori che, almeno nel piano predisposto da Abele Lanzanova, avrebbero dovuto risanare i conti della cantina, sono risultati essere “un muratore invalido all’85% e un paio di altri manovali bresciani che aprivano e chiudevano società (soprattutto edili) per far uscire soldi dai conti della cantina attraverso fatture false e farli rientrare nelle tasche di Lanzanova, che a febbraio è riuscito a garantire una parte dell’aumento di capitale e a prendere tempo: 329mila euro, il 25% delle sue azioni”. Tra gli indagati, oltre allo studio di consulenza Griffini di Pavia, il russo Peter Nasimov e il commercialista Fabrizio Cordini. I due manager della Nas.Co., accusati di aver sottratto dalle casse della cantina 420mila euro.
Cantina La Versa: in manette per bancarotta l’Ad Abele Lanzanova
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