Carne avariata Brasile (6): Brf: “Da noi nessuna irregolarità. Mai venduti prodotti non sicuri”

2017-03-23T12:21:07+02:0023 Marzo 2017 - 12:21|Categorie: Carni|Tag: , , |

San Paolo (Brasile) – Brf, azienda che impiega più di 105mila persone e tra i principali esportatori al mondo di carne di pollo, si difende dalle accuse diffuse dai media internazionali il 17 marzo. Riferendosi all’ipotesi di corruzione e vendita di carne avariata, Brf spiega che applica “una politica di tolleranza zero verso le condotte illegali e rifiuta categoricamente qualsiasi insinuazione di condotta illecita”. Brf dichiara che “non ha mai venduto carne avariata o non sicura. I prodotti che, in passato, sono risultati scaduti non erano prodotti di Brf, come conferma l’ordine del tribunale che ha avviato l’operazione”. Rispetto alla chiusura dello stabilimento di Mineiros, l’azienda sottolinea: “Anche se l’ordine del tribunale federale che ha avviato l’operazione non richiedeva la chiusura dello stabilimento di Mineiros, Brf ha rispettato la raccomandazione preventiva del ministero che invitava alla chiusura temporanea dello stabilimento per facilitare lo svolgimento delle indagini. Brf ha fiducia nei propri rigorosi standard di qualità e continua a sostenere l’integrità dei propri prodotti”. Non solo: “Lo stabilimento è stato ispezionato dal ministero dell’agricoltura brasiliano tra il 20 e il 24 febbraio 2017 e ha superato tutti i controlli sanitari”. E per quanto riguarda il caso che si è verificato in Italia e riportato dalla stampa, relativo alla salmonella in alcuni lotti, “è importante chiarire che Brf non ha svolto alcuna attività irregolare”, dato che sono due tipi di salmonella “tollerati nelle carni non lavorate, come specificato dalle normative europee”. Brf, infine, precisa che i suoi stabilimenti hanno ottenuto “le più rigorose certificazioni internazionali in materia di sicurezza alimentare, come, solo a titolo di esempio, BRC, IFS, Global G.A.P., ISO 18001 e ISO 27001”. E desidera “esprimere pubblicamente il proprio sostegno alle ispezioni sanitarie industriali e riconosce il diritto del pubblico di informazione basata sui fatti; tuttavia, è contraria a ogni forma di speculazione che non si fonda su prove e che può ledere la reputazione di aziende oneste e causare inutile panico nella popolazione”.

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