Parigi (Francia) – “Una sola mucca donatrice potrebbe fornire 175 milioni di hamburger, gli stessi che vengono prodotti uccidendo 440mila animali”. È la nuova sfida lanciata da Nathalie Rolland. Co-fondatrice di ‘Agriculture cellulaire France’ – l’associazione francese il cui obiettivo è promuovere l’agricoltura cellulare -, Rolland è figlia e nipote di allevatori ma ha lavorato nell’equipe del ricercatore olandese Mark Post nella realizzazione della prima bistecca creata in vitro nel 2013 e sta puntando a eliminare, o ridimensionare sensibilmente, il mestiere della sua famiglia. Il tema della carne sintetica è molto sentito in Francia, Paese con la più ampia superficie d’Europa dedicata all’allevamento bovino. Il governo Macron sta dimostrando diffidenza nei confronti delle start-up che si occupano di biotecnologie applicate alla carne da laboratorio, e privilegia i progetti a tutela della filiera degli allevatori. Ne è un esempio anche la posizione del ministro francese all’Agricoltura, Julien Denormandie, che, in occasione dell’autorizzazione alla vendita di carne prodotta in laboratorio a Singapore, ha dichiarato: “E’ questa la società che vogliamo per i nostri figli? Io no. La carne viene da ciò che è vivo, non dai laboratori. Potete contare su di me perché in Francia la carne resti naturale e non artificiale”.
Carne sintetica: 175 milioni di hamburger da una mucca viva. La sfida, lanciata da Agriculture cellulaire France, non piace al governo d’Oltralpe
Margherita Luisetto2021-05-12T10:59:50+02:0012 Maggio 2021 - 11:30|Categorie: Carni|Tag: carne sintetica|
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