Carni suine: continua il calo dell’import cinese a favore delle produzioni locali. L’analisi di Teseo by Clal

2021-11-25T13:56:11+02:0025 Novembre 2021 - 13:56|Categorie: Carni, Salumi|Tag: , |

Modena – Le importazioni cinesi di carne suina (salumi compresi) continuano a diminuire, registrando un nuovo calo anche ad ottobre. Come evidenziato dall’elaborazione di Clal su dati Ihs, da aprile l’import si colloca su volumi mensili più bassi rispetto al 2020 (ad ottobre 2021 -31,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Una flessione che fa ipotizzare un riallineamento delle produzioni suinicole cinesi con la domanda interna. Mentre diminuisce l’import da Ue, Usa e Canada, il Brasile guadagna quote di mercato: tra gennaio e ottobre 2021 ha infatti registrato un +13,8% delle vendite verso la Cina. L’analisi di Teseo by Clal guarda anche ai prezzi locali della carne suina cinese: dopo aver raggiunto il picco a gennaio 2021, con 8,15 $/Kg, le quotazioni sono scese a 3,49 $/kg a settembre, per poi tornare a salire, arrivando a 3,94 $/kg alla fine di ottobre (prezzi più elevati rispetto ai valori delle carni importate). La significativa riduzione delle importazioni di carne suina suggerisce quindi che si privilegi un consumo di carni suine locali, nonostante i prezzi più alti. Una scelta che spiega le massicce importazioni di cereali e semi oleosi dei primi mesi del 2021 necessari al ripopolamento della mandria suina. Come sottolineano da Teseo, però, ad ottobre l’import di cereali e semi oleosi è fortemente diminuito e non è ancora chiara la motivazione: i cinesi stanno sfruttando le scorte create in precedenza oppure devono alimentare meno suini?

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