Modena – Inversione di rotta per il commercio di carni suine tra Ue e Cina. Se tra gennaio e settembre 2021 le esportazioni di carni suine dall’Unione Europea verso la Cina hanno segnato un +2% su base tendenziale, dallo scorso maggio le importazioni cinesi hanno rallentato fino alla brusca frenata di settembre. Come fanno sapere da Teseo by Clal (teseo.clal.it), a settembre è stato registrato un -35,6% su base tendenziale dell’import cinese e -46,7% nell’import di ‘carni fresche, refrigerate o congelate’. Una situazione che lascia nella totale incertezza i principali paesi esportatori. In particolare l’Ue-27, che, con il 59% di market share nei primi nove mesi del 2021, si trova a subire pesanti ripercussioni sui mercati interni per un surplus di prodotto. Crescono invece le esportazioni di carni suine (inclusi i salumi) dal Brasile verso la Cina, per quanto ancora su volumi sensibilmente inferiori in quantità rispetto alle esportazioni dell’Ue. La crescita brasiliana è stata nell’ordine del 144,4% fra gennaio e settembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 e del 18,4% nei primi nove mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. Nel frattempo in Cina crollano i prezzi mensili – da maggio a settembre – dei suinetti (da 8,22 €/kg a 4,27 €/kg), dei suini (2,51 €/kg a 1,78 €/kg ) e della carne suina (da 3,90 €/kg a 2,96 €/kg). La diminuzione dei prezzi, molto probabilmente, è dovuta alle politiche economiche statali a favore dei consumi domestici da parte della popolazione cinese rispetto all’acquisto di carne suina estera
Carni suine in Cina: a settembre crolla l’import lasciando nell’incertezza i Paesi fornitori
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