Sermide (Mn) – Non si arrestano i rallentamenti degli scambi mondiali di carni suine. Che, nel primo trimestre 2022 hanno segnato un -20,7% a volume su base tendenziale. Secondo le analisi di Clal, questa diminuzione è dovuta principalmente al rallentamento della domanda del Sud-Est Asiatico, di cui la Cina è il principale Paese importatore. Altre aree di destinazione segnano volumi in crescita per l’import di carni suine, ma hanno un peso specifico nettamente inferiore. Entrando nello specifico dei dati mensili emerge che, “dopo il picco di marzo 2021 con valore record di 1,28 milioni di tonnellate, per quattro mesi si è mantenuto un trend in forte diminuzione (924 mila tonnellate a luglio 2021) che ha riportato i volumi scambiati ai livelli di fine 2019/inizio 2020. Nei mesi successivi, il trade si è mantenuto relativamente stabile, con un picco minimo a gennaio 2022 (862 mila tonnellate) che rispetta l’andamento stagionale”. Il calo della domanda interessa le carni fresche, refrigerate e congelate (-537.053 Tons a Gen-Mar 2022 rispetto a Gen-Mar 2021). Crescono invece i volumi di salumi scambiati in tutte le voci (in particolare salsicce e salami), tranne che per i prosciutti e le spalle con osso (-40%) dovuto a un calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti.
Carni suine: nel primo trimestre 2022, export a -20,7% a livello globale. L’analisi di Clal
Margherita Luisetto2022-08-02T10:47:01+02:002 Agosto 2022 - 10:47|Categorie: Carni, Salumi|Tag: export carni suine|
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