Caso Mandara: la bufala della ceramica

2012-07-24T16:37:47+01:0024 Luglio 2012 - 16:37|Categorie: Formaggi|Tag: , , |

Molte cose sono state scritte a seguito dell’arresto di Peppino Mandara. Una di quelle che ha maggiormente tenuto banco su giornali e testate on line è senz’altro la vicenda dei presunti pezzetti di ceramica finiti all’interno di mozzarelle ciliegine, commercializzate a firma Mandara. Un fatto, avvenuto circa quattro anni fa, che sarebbe dovuto alla rottura di una macchina impastatrice. La rondella in questione, per la precisione una guarnizione gemella, è realizzata non in ceramica, bensì in teflon per alimenti (foto). Ma c’è di più, come ha raccontato lo stesso Luca Cantini in esclusiva a Formaggi & Consumi. “E’ stato nel corso di una ispezione interna del controllo qualità di Ilc Mandara che ci si è accorti della mancanza di questa guarnizione in teflon. Per prevenzione, quindi, tutta quella linea di produzione della mozzarella è stata bloccata”. Altro che ceramica (o meglio teflon alimentare) nel prodotto, insomma. Ma la vicenda assume contorni paradossali. Continua, infatti, Cantini: “La linea di filatura, dopo il blocco, è stata sigillata dagli organi preposti. Tutta la mozzarella realizzata è stata surgelata e messa a disposizione delle Autorità competenti. Dove ancora si trova da ben quattro anni, senza che nessuno si sia mai fatto vivo”. Il prodotto, contrariamente a quanto è stato scritto, insomma, non è mai arrivato in commercio. “Per sapere se la guarnizione sia o meno finita nel prodotto, o nelle acque reflue dei lavaggi sanificanti di fine lavorazione, sarebbe indispensabile sconfezionare la mozzarella sotto vincolo sanitario precauzionale”.
(AR)

Torna in cima