Al via la due giorni di Cibus. Scopriamo tutte le novità, i trend e i numeri della manifestazione, quest’anno in scena con il format Connect, dedicata all’agroalimentare italiano. La parola ad Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma.
Di Aurora Erba
Prende ufficialmente il via l’edizione 2023 di Cibus Connecting Italy. La manifestazione dedicata all’agroalimentare made in Italy va in scena in versione light, fino a domani, all’interno del polo fieristico di Parma. Concentrato in sole due giornate un ricco palinsesto di eventi, cooking show, dibattiti, convegni e attività dimostrative che chiamano a raccolta professionisti e operatori della Distribuzione moderna, del Food Service e delle catene di ristorazione. Il cui focus principale rimane il food&beverage nostrano, qui rappresentato da un migliaio di brand in esposizione. Numerose sono poi le novità che quest’anno attendono visitatori e partecipanti, come i quattro nuovi spazi tematici dedicati ad altrettanti segmenti di mercato in forte crescita a livello internazionale: due tradizionalmente legati all’eccellenza made in Italy, come l’ortofrutta e le produzioni artigianali di gelato e pasticceria, e altre due più innovative, come i componenti plant-based e l’alimentazione funzionale. Senza dimenticare gli spazi dedicati al Food Service e alla promozione di start up. A raccontare tutti i trend, i numeri e le novità della manifestazione è Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma.
Prende oggi il via Cibus Connecting Italy. Quali i numeri di questa edizione?
Sono 20mila i visitatori attesi in fiera da oltre 90 diversi Paesi esteri, tra cui 1.300 top buyer, in arrivo a Parma grazie al programma di incoming sviluppato in collaborazione con Agenzia Ice. Circa un migliaio sono invece i brand del food made in Italy rappresentati.
Visto che l’ha citata, come avete sviluppato l’attività di incoming dei buyer esteri?
Come accennavo, l’attività di incoming estero, uno degli asset di successo della manifestazione, è stata sviluppata in stretta sinergia con Agenzia Ice per la profilazione e l’invito a Parma delle più importanti figure decisionali tra retailer, distributori e importatori delle geografie strategiche. In questa edizione, particolare attenzione è stata posta al canale Away from Home internazionale, per invitare a Parma i decision maker dei principali gruppi di ristorazione commerciale.
Quali sono quest’anno i temi principali della manifestazione?
La manifestazione viene idealmente aperta dalla ricerca di Nielsen IQ ‘Consumer Outlook Survey’ che focalizza l’attenzione sui consumi e sulle nuove strategie di spesa e mix matching di fronte allo spettro dell’inflazione. In uno scenario del genere, il consumatore riscopre in maniera decisiva il ruolo del benessere, fisico e mentale, orientando in tal senso molti dei suoi comportamenti. Altro tema centrale della fiera è proprio l’abilità dell’industria alimentare e di tutta la filiera di realizzare e proporre prodotti innovativi e tailor-made, in grado di incrociare la domanda premium proveniente dal mercato interno e da quello estero. Sotto la lente di ingrandimento anche il catalogo delle novità di prodotto e l’Innovation Corner, un’area espositiva con le 100 più interessanti innovazioni di prodotto valutate e selezionate da una giuria di esperti. Ampio, infine, è anche lo spazio che la fiera, in collaborazione con Le Village By Crédit Agricole, riserva alle start up, autentici laboratori di novità e propulsori di progetti sostenibili affascinanti e spesso dall’altissimo coefficiente innovativo.
Di pari passo con le tendenze attuali, Cibus propone quattro nuove aree: ortofrutta, semilavorati per gelateria e pasticceria, endurance e plant-based. Quali i motivi che hanno portato all’introduzione di questi spazi tematici?
Cibus ha da sempre rappresentato una piattaforma unica per promuovere l’internazionalizzazione del Made in Italy. Per questo, si presenta oggi come uno spazio esclusivo e professionale in cui gli operatori possono incontrarsi e dialogare con la Distribuzione internazionale. Questa strategia, già applicata in passato ad altre categorie merceologiche, in questa edizione servirà a supportare settori estremamente identificativi del saper fare tipico italiano come l’ortofrutta o i semilavorati per la gelateria e la pasticceria, dando un segnale di maturità e consapevolezza sul loro ruolo nell’ambito del food made in Italy. Interessante anche il progetto plant-based che vuole affrontare la futura convergenza sinergica tra mondo animale e vegetale, presentando nuove generazioni di prodotti che rispondono a sfide sociali, demografiche, ambientali e di consumo. Altra sfida è quella di presentare a Cibus il mondo dell’alimentazione funzionale, con un nuovo spazio dedicato ai prodotti proteici, sempre più presenti sugli scaffali della Gdo e con crescite superiori al +20%.
Come sono strutturate le nuove aree espositive?
Le aree, ciascuna organizzata in collaborazione con partner e sponsor strategici, ospitano le più rappresentative aziende del settore, oltre che momenti di approfondimento verticale sui temi centrali del segmento (come category management, approvigionamento, sfide legate alla sostenibilità e alla variabilità dei prezzi). Spazio anche ad attività di show cooking, degustazioni e momenti educational riservati a operatori nazionali e internazionali.
Presente in fiera anche un’area riservata al canale Horeca. In questo senso, come è strutturata l’offerta?
Ruolo chiave all’interno di Cibus Connecting Italy è riservato al canale Food Service: il salone, infatti, dedica ampio spazio alla ricerca di qualità, allo scouting di materie prime tipiche e ad attività di education destinate agli operatori del settore. Il senso è trasformare i mondi hôtellerie, ristorazione e catering in vetrine ideali per promuovere l’eccellenza italiana fuori dai confini nazionali.
Un’ultima domanda. La manifestazione prevede anche un percorso itinerante, ‘Cibus Destination on the Road e on Site’. Di cosa si tratta?
Cibus vuole presentarsi al pubblico internazionale come un’esperienza immersiva nella tradizione e nel ‘saper fare’ del made in Italy agroalimentare. A Cibus, un operatore può realmente comprendere, esplorare e toccare con mano le radici dell’authentic Italian food&beverage: materie prime, ingredienti semilavorati e prodotti trasformati sono, infatti, al centro non soltanto dell’attività espositiva, ma anche dei numerosi Cibus Destination on Site, percorsi guidati e tematici all’interno della manifestazione, e on the Road, tour che portano i buyer nei distretti produttivi limitrofi.