Cina / Starbucks cede il 60% delle sue attività a Boyu Capital

2025-11-04T16:39:18+01:004 Novembre 2025 - 16:39|Categorie: Retail|Tag: , , |

Pechino (Cina) – Rivoluzione per Starbucks nel mercato cinese, dove è presente dal 1999. La catena americana di caffetterie ha infatti annunciato la creazione di una joint venture con la società di private equity Boyu finalizzata a rilanciare le sue attività nel Paese. In Cina, la quota di mercato di Starbucks è infatti passata dal 34% del 2019 al 14% del 2024 (dati Euromonitor International ripresi da Reuters), anche a causa di una concorrenza sempre più aggressiva da parte di competitor locali come Luckin Coffee e Cotti.

In base all’accordo, Boyu deterrà una quota di maggioranza, pari al 60% della nuova joint venture. Starbucks avrà il restante 40% e continuerà a concedere in licenza il marchio e la proprietà intellettuale. Il deal, valutato in 4 miliardi di dollari, rappresenta una delle più grandi cessioni di una divisione cinese da parte di una multinazionale del largo consumo realizzate negli ultimi anni.

“Il nostro obiettivo”, ha affermato l’ad di Starbucks, Brian Niccol, “è portare l’esperienza Starbucks a più clienti, in più città della Cina. Davanti a noi vediamo un piano di crescita che ci porterà dagli attuali 8mila punti vendita Starbucks ad oltre 20mila”.

Fondata nel 2010 e con sede a Hong Kong, Boyu ha investito in alcune delle maggiori aziende tecnologiche cinesi. Di recente ha aumentato gli investimenti nel settore dei beni di consumo, in particolare investendo nel colosso del bubble tea, Mixue Group, e rilevando il 45% della catena di grandi magazzini di lusso Skp.

 

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