Roma – Il numero di lavoratori stranieri stagionali ammessi in Italia da impiegare in agricoltura e turismo è insufficiente rispetto alle reali necessità. A lanciare l’allarme è Coldiretti. Che, commentando la scelta del Governo – in riferimento al decreto flussi – di ammettere 44mila unità, con una riserva destinata alle organizzazioni agricole di 22 mila unità, spiega: “Già al precedente Governo avevamo chiarito che per i lavori stagionali in agricoltura servono almeno 100mila addetti. Nei click day in calendario per il prossimo 27 marzo siamo certi che le quote assegnate saranno di gran lunga superate dalle richieste delle aziende agricole. […] Per questo è necessario prevedere una nuova quota supplementare che consenta lo scorrimento automatico delle domande presentate e ‘certificate’ dalle stesse organizzazioni agricole”. Le organizzazioni agricole, inoltre, chiedono la possibilità di predisporre corsi di formazione professionale nei paesi d’origine dei lavoratori subordinati. Secondo quanto fa sapere Coldiretti, in particolare: “Sta crescendo la richiesta di manodopera specializzata, […] ma servono anche trattoristi e potatori. Allo stesso modo stanno nascendo nuove esigenze legate alle professioni di agricoltura 4.0”.
