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Confcommercio lancia l’allarme sulla desertificazione dei centri storici

2021-02-23T09:43:42+02:0023 Febbraio 2021 - 09:43|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , |

Milano – I centri storici rischiano di cambiare per sempre a causa della desertificazione commerciale. I dati dell’Ufficio Studi di Confcommercio ‘Demografia d’impresa nelle città italiane’, parlano chiaro: tra il 2012 e il 2020 sono sparite dalle città italiane oltre 77mila attività di commercio al dettaglio (-14%) e quasi 14mila imprese ambulanti (-14,8%), con un progressivo processo di desertificazione commerciale. E nel 2021, solo nei centri storici dei 110 capoluoghi di provincia e altre 10 città di media ampiezza, oltre ad un calo ancora maggiore per il commercio al dettaglio (-17,1%), si registrerà per la prima volta da due decenni la perdita di un quarto delle imprese di alloggio e ristorazione (-24,9%). “Il rischio di non riavere i nostri centri storici come li abbiamo visti e vissuti prima della pandemia è, dunque, molto concreto e questo significa minore qualità della vita dei residenti e minore appeal turistico”, sottolinea l’associazione. Tengono i negozi di base come gli alimentari (-2,6%) e quelli che, oltre a soddisfare bisogni primari, svolgono nuove funzioni, come le tabaccherie (-2,3%); significativi sono invece i cambiamenti legati alle modifiche dei consumi, come tecnologia e comunicazioni (+18,9%) e farmacie (+19,7%).

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